L'attività teatrale barocco si concentra nel risolvere tutti i problemi riguardanti rappresentazioni completamente diverse dalle commedie e tragedie di ispirazione classica: gli intermezzi divennero sempre più l'elemento di attrazione per lo spettacolo fino a diventare l'elemento principale o unico, con la rappresentazione di balletti o masques, assorbiti poi dal nuovo genere agli albori e cioè l'Opera.
Il periodo barocco rese l'allestimento spettacolare al centro della rappresentazione, con l'adozione di complicate macchine sceniche che esaltavano questo aspetto. L'area scenica, che un tempo era limitata, si estese anche in profondità, oltre che in lunghezza, per far posto agli effetti prospettici ed alle macchine.
Gli architetti furono costretti a modificare la disposizione dei posti a sedere: nei teatri di corte una piattaforma posta al centro era riservata al principe o al mecenate e le scene erano progettate per dare una esatta visione prospettica solo in quel punto, ma nei teatri, con il pubblico pagante, si cominciò a sperimentare altre pratiche. L'importanza e la diffusione dell'Opera portarono in primo piano i problemi dell'acustica.
durante il periodo barocco, si diede sempre più verso la tridimensionalità, con decorazioni e figure in rilievo.
Esaminando la pianta e la sezione trasversale di un tipo di teatro barocco disegnato da Andrea Pozzo, nel 1695, notiamo sei quinte laterali disposte obliquamente rispetto al fronte del palco e decrescenti, in altezza, verso il fondo, oltre vi sono due serie di fondali con altro spazio dietro , per ulteriori effetti prospettici.
La sala però, mostra una organizzazione diversa da quella che era possibile trovare fino alla costruzione del Teatro Farnese: Al posto dei gradoni, al posto delle balconate aperte, ci sono cinque gallerie divise in palchi da pilastri ed archi. La novità del teatro barocco sta nell'aver frantumato tutte le gallerie in scomparti separati, per offrire agli spettatori comodità ed intimità, divenendo, questo sistema, la norma dei teatri italiani, non solo lirici.
Fuori Parigi furono costruiti molti grandi teatri civici: a Lione, a Caen, a Brest, a Montpellier, a Nancy, a Bordeaux, che erano ispirati dalla forma del teatro classico e si allontanavano quindi dal modello barocco. La conseguenza fu che in Francia si cominciò a pensare alla possibilità di allargare, invece che allungare, la sala e si cominciò a pensare che, invece di dare evidenza alla scena, di concentrarsi maggiormente sui problemi acustici del pubblico. Si scrissero degli studi sull'argomento, come quello del Cavaliere di Chaumont, dal titolo Veritable construction d'une théatre d'opérà a l'usage del France (1766) e di Pierre Patte Essai sur l'architecture théatrale. I teatri più sopra considerati si allontanano dalla sistemazione ad alveare dei palchetti di quelli italiani, i palchetti furono costruiti in forma di anfiteatro e si diede maggior attenzione alla platea.