Io consiglio "Dall' immagine tesa" di Clemente Rebora: è una delle mie poesie preferite, non è lunghissima e si impara in qualche ora, al massimo un giorno. Se, invece, preferisce qualcosa di più giocoso va bene "Chi sono?" di Palazzeschi. Se, al contrario, è un' audizione per un ruolo tragico consiglio "Soldati" di Ungaretti o "Spenta l' identità" di Montale: queste ultime sono molto corte, non sono difficili da imparare, ma bisogna essere molto espressivi.
Se vuoi le metto di seguito.
In bocca al lupo per l'audizione! =)
"CHI SONO? "DI PALAZZESCHI
Son forse un poeta?
No, certo.
Non scrive che una parola, ben strana,
la penna dell'anima mia:
"follia".
Son dunque un pittore?
Neanche.
Non ha che un colore la tavolozza dell'anima mia:
"malinconia".
Un musico, allora?
Nemmeno.
Non c'è che una nota
Nella tastiera dell'anima mia:
"nostalgia".
Son dunque...che cosa?
Io metto una lente
Davanti al mio cuore
per farlo vedere alla gente.
Chi sono?
Il saltimbanco dell'anima mia.
"DALL'IMMAGINE TESA" DI CLEMENTE REBORA.
Dall’immagine tesa
Vigilo l'istante
Con imminenza di attesa -
E non aspetto nessuno:
Nell'ombra accesa
Spio il campanello
Che impercettibile spande
Un polline di suono -
E non aspetto nessuno:
Fra quattro mura
Stupefatte di spazio
Più che un deserto
Non aspetto nessuno:
Ma deve venire,
Verrà, se resisto
A sbocciare non visto,
Verrà d'improvviso,
Quando meno l'avverto:
Verrà quasi perdono
Di quanto fa morire,
Verrà a farmi certo
Del suo e mio tesoro,
Verrà come ristoro
Delle mie e sue pene,
Verrà, forse già viene
Il suo bisbiglio.
"SOLDATI" DI UNGARETTI
Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie
"SPENTA L'IDENTIA'" DI MONTALE
Spenta l'identità
si può essere vivi
nella neutralità
della pigna svuotata dei pinoli
e ignara che l'attende il forno.
Attenderà forse giorno dopo giorno
senza sapere di essere se stessa